Oggi a Koblenz in Germania inizia un processo inedito: imputati due responsabili del servizio dell’ intelligence del governo siriano di Bashar Al Assad. L’accusa: tortura e crimini contro l’umanità avvenuti all’interno del carcere di Damasco Al-Khatib.
I due imputati Anwar Raslan e Eyad Al Garib, accusati di torture su almeno 4000 detenuti, omicidi, stupri e violenze, abusi fisici e psicologici tra aprile 2011 e Settembre 2012, sono stati arrestati in Germania dove si erano spostati negli scorsi anni, e dove vivono anche molte delle vittime che hanno trovato il coraggio di denunciare. Molto è stato fatto grazie al coraggio dell’avvocato Anwar Al-Bunni, direttore del Sirian Center for Legal Studies di Berlino, e che è stato lui stesso detenuto dal 2006 al 2011. Il governo di Assad, che ricordiamo essere tutt’oggi legalmente alla guida dello stato siriano, devastato da lunghi anni di conflitto, ad oggi non è mai stato condannato per crimini di guerra.
C’è di più: Raslan potrebbe diventare il primo funzionario siriano di alto livello condannato per gravi crimini compiuti durante il conflitto, in un processo che avverrà in Germania sulla base del principio del diritto internazionale che prende il nome di “giurisdizione universale”.
Infatti la Corte Penale Internazionale, tribunale per crimini internazionali che ha sede all’Aia e che avrebbe potuto farsi carico di questo processo, non è nella posizione di intervenire, perché il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, diviso al suo interno, ha bloccato ogni tentativo di affidarle la giurisdizione sui crimini compiuti in Siria.
“La Germania, in questo caso, offre la speranza che, sebbene vi sia un’impunità apparentemente su vasta scala per i crimini in Siria, l’impunità sarà solo temporanea”, cosi ha commentato Catherine Marchi-Uhel, capo del Meccanismo internazionale, imparziale ed indipendente per la Siria (IIIM). Concordo in pieno con lei e se le accuse fossero confermate, si aprirebbero nuovi scenari e forse qualcuno inizierebbe a pagare per i crimini compiuti ai danni di migliaia di civili.