Benjamin Netanyahu ha vinto le elezioni, ma la coalizione che lo sostiene non ha i numeri (61 seggi su 120) per votare un nuovo governo. Intanto l’avversario Gantz sta preparando una legge da presentare alla Knesset per stabilire che chi sia sotto giudizio in un tribunale di Israele non possa diventare primo ministro.
Netanyahu infatti sarà a breve a processo per tre inchieste, la data ad oggi stabilita è il 17 marzo.
La situazione rimane quindi molto tesa, in Israele.
Recentemente ho avuto la possibilità di confrontarmi su questi temi qualche settimana fa con il giornalista ed autore israeliano Ronen Bergman, molto conosciuto per avere uno sguardo attento e indipendente sui fatti che riguardano tutti gli equilibri mediorientali, in particolare la questione israelo-palestinese.
Sicurezza e tecnologia, ecco quello che risultano essere i due pilastri centrali che hanno portato alla vittoria del premier Netanyahu, una vittoria non del tutto prevedibile, date le previsioni nelle settimane precedenti, che vedevano vincitore in alcuni momenti addirittura il rivale Gantz, con il suo partito Blu-Bianco. Una mossa tattica dunque la presentazione del “Deal of the Century”, l’accordo che gli Stati Uniti hanno presentato assieme a Bibi per risolvere la questione decennale tra Israele e Palestina. Sull’accordo vi ho già parlato precedentemente, ma risulta chiaro il netto vantaggio per Israele e dunque il passaggio in secondo piano di qualsiasi altra questione, incluso il suo processo per corruzione.
L’Italia nutre da sempre ottimi rapporti sia con Israele che con la Palestina e la posizione italiana sul conflitto è da sempre stata molto chiara a sostegno della soluzione due popoli due stati e di tutte le risoluzioni Onu in merito.
Personalmente sto organizzando un incontro con l’Ambasciata israeliana e con quella palestinese proprio per avere un confronto sulla situazione attuale. Infine stiamo lavorando congiuntamente con azioni concrete, come un intergruppo Italia-Palestina, affinché la tematica possa tornare perno centrale per l’Italia e contribuire attivamente a fare passi in avanti nella risoluzione del conflitto stesso.
Vi terrò aggiornati!