Nella stanzetta adiacente alla stazione di Bardonecchia, incontriamo alle 11.30 il sindaco Francesco Avato, due rappresentanti della Caritas, il soccorso alpino, l’assessore alle politiche sociali Piera Marchello e Roland, mediatore e presidente dell’associazione Migrations.
Dopo un picco di arrivi nell’inverno 2017/2018, le organizzazioni del settore, le istituzioni locali e della città metropolitana di Torino sono riusciti a creare passo dopo passo uno “spazio calmo”, un luogo nel quale i migranti si possono fermare, dove vengono intercettate le paure ed i timori degli stessi, e dove vengono forniti tutti gli strumenti per compiere una scelta consapevole.
Nonostante la realtà qui in montagna sia ben diversa e più piccola, l’obiettivo è proprio quello di evitare una seconda Ventimiglia.
Il rapporto proficuo tra mediatori ed istituzioni locali, forze di Polizia e Prefettura hanno fatto sì che ad oggi possiamo parlare di un sistema virtuoso e positivo.
Nel pomeriggio invece abbiamo approfondito la questione ferroviaria prendendo il treno che porta a Modane, prima stazione della Francia. Ad accoglierci ben 7 gendarmes, addetti al controllo dei treni in arrivo.
La situazione qui a Bardonecchia ed il passaggio attraverso il Colle della Scala sono sotto controllo. Chissà se varrà lo stesso per Oulx e Clavière…