I due premi Nobel per la Pace sono conosciuti già nel mondo per le loro incredibili storie di coraggio. Da una parte una donna irachena che ha avuto la forza di ribellarsi alle aggressioni di Daesh nel proprio paese, in pieno assedio dei terroristi, dall’altra un medico che da anni cura le donne vittime di aggressioni sessuali e mutilazioni genitali nel Congo.
Nadia Murad fa parte della minoranza Yazida, perseguitata da generazioni. La sua storia è famosa in tutto l’Iraq: fatta schiava dai terroristi nella città di Mosul, vittima di violenza e tortura, ha avuto il coraggio un giorno di scappare dalla prigionia correndo, e trovando la salvezza grazie a Omar, un sunnita che le ha aperto la propria abitazone, aiutandola poi a raggiungere la città di Kurkuk fingedosi suo marito, e nascondendola sotto un velo integrale nero. Oggi Nadia ha 25 anni, è una rifugiata politica in Germania, Difensora dei Diritti Umani, ed è conosciuta per la sua opera di denuncia delle violenze dei terroristi ai danni di tutte le donne delle popolazioni in zone di conflitto. Sia lei che il Dottor Mukwege sono già stati premiati: nell’ottobre 2016 vinsero il Premio Sakharov per la libertà di pensiero, il più importante riconoscimento per i diritti umani in Europa assegnato dal Parlamento europeo.
Mukwege, medico ginecologo, ha acceso l’attenzione sulla violenza sessuale usata come arma di guerra. Ha fondato nella sua città un ospedale per curare le donne abusate come vittime di guerra: la violenza è finalizzata a rovinare per sempre l’utero femminile in modo che non possa più riprodursi. In Africa queste donne finiscono per essere considerate inutili alla società, oltre a provare innumerevoli sofferenza. Il grande lavoro di Mukwege è connesso anche al tema del grande sfruttamento di minerali che ha fatto del Congo una miniera a cielo aperto, depredata insieme alle sue donne, di tutte le ricchezza. Chiede da anni che gli Stati, in generale tutta l Unione Europea, si dotino di un sistema di tracciabilità della filiera di estrazione di queste materie prime.